Problemi ed errori

Ci piacerebbe, in questa pagina, raccogliere esempi di storie di errori che si sono rivelati didatticamente fecondi.

Nella nostra esperienza di docenti ne abbiamo collezionati alcuni; e la storia della matematica ce ne ha insegnati molti altri: è nostra intenzione raccontare qui prossimamente alcuni di questi esempi, ma speriamo anche di riceverne dagli insegnanti che visitano questa pagina per poterli poi condividere.

Per il momento, lasciamo solo alcuni spunti di riflessione.

Scrive Primo Levi (in Il sistema periodico, Einaudi, 1994):

Sbagliare non era più un infortunio vagamente comico, che ti guasta un esame o ti abbassa il voto: sbagliare era come quando si va su roccia, un misurarsi, un accorgersi, uno scalino in su, che ti rende più valente e più adatto.

Scrive una tutor dei corsi MathUp:

La bontà delle nostre attività non si deve relazionare al numero di risposte giuste che possiamo ottenere in un qualche test successivo all’attività stessa, ma al numero di ipotesi sbagliate che i nostri alunni formulano durante l’attività stessa e dal numero di domande che ne nascono, se queste ipotesi e queste domande sono interessanti, profonde, significative.

Per approfondire, si consiglia la lettura dell’articolo Right or wrong: that is the question (o della sua versione in italiano Giusto o sbagliato: questo è il problema allegata a fondo pagina) di Maria Dedò e Laura Sferch.

Allegati

  • Giusto o sbagliato • 101 kB • 674 click
    Maria Dedò, Laura Sferch - Giusto o sbagliato? Questo è il problema
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